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Quale player per il Digital Signage? PC Windows, PC Linux, Hardare Rtos, Hardware Linux Based. Valutiamo e confrontiamo le diverse esperienze

Monitoraggio

Tratto da: LINKEDIN

Autore: Beppe Andrianò

Titolo:Quale player per il Digital Signage? PC Windows, PC Linux, Hardware RTOS, Hardware Linux Based, Hardware Chipset Based.. valutiamo e confrontiamo le diverse esperienze

Avrei dovuto far partire questo thread da tempo ma temevo che non ci sarebbe stata abbastanza vivacità.. ora vedo che è partita da sola e quindi meglio tentare di dirigerla in una discussione dedicata.
Prego quanti han gia affrontato l'argomento altrove di riproporre i contenuti in modo che il tutto sia organico..


Dario Pennisi

Beppe, tu mi provochi...
come avrete già avuto modo di leggere dai miei post precedenti sono abbastanza fan delle soluzioni PC/Linux based.
ovviamente il mio approccio deriva dal taglio che la mia azienda, che si occupa di R&D, da alla propria visione del mercato e ovviamente non sempre coincide con le esigenze di tutti.
riassumendo quanto ho già scritto altrove esistono soluzioni per tutti i gusti e per tutti i portafogli:
1) player RISC based
sono oggetti basati principalmente su chip usati nei DVD player e nei set top box. tipicamente hanno costi piuttosto contenuti, qualità video abbastanza rispettabile e affidabilità decente. NON sono molto supportati dai costruttori che spesso e volentieri sono aziende che costruiscono PC o schede per pilotare LCD che stanno cercando una alternativa a valore aggiunto al loro mercato principale che ha ormai margini zero.
di questi ne esistono anche di fascia più alta nel senso che sono realizzati da aziende che provenendo dal campo broadcast hanno una attenzione maggiore alla qualità e alla affidabilità ma il tutto si paga con un prezzo decisamente più alto spesso e volentieri nettamente più alto di altre soluzioni PC based con performance equivalenti.
queste soluzioni sono in genere molto attraenti per chi si avvicina al DS in quanto non richiedono particolari conoscenze delle infrastrutture necessarie e sono generalmente abbastanza plug and play anche se limitati in termini di flessibilità e poco convenienti su grandi installazioni
2) PC embedded:
sono soluzioni a basso costo ma estremamente flessibili se si hanno le capacità di sviluppare/customizzare il software che vi gira su. visti i costi decisamente ridotti delle schede industriali e vista la qualità del software open source oggi disponibile credo che questa sia la soluzione vincente per chi ha la capacità di affrontare l'argomento. con prezzi spesso vicini a quelli dei player di fascia bassa si possono realizzare player con caratteristiche molto superiori in termini di affidabilità (temperature estese, garanzie di 5 anni, estesa reperibilità del prodotto) e di risoluzioni (fino a H.264/full HD/60 fps, eventualmente anche con doppia uscita video da una singola scheda). le performance non si pagano in termini di affidabilità in quanto queste schede, quando selezionate con accortezza non hanno parti in movimento (ventole, HDD, etc) e possono garantire MTBF altissimi.
il prezzo che si paga, a meno di non rivolgersi a strutture competenti è l'investimento in termini di sviluppo software e ricerca di mercato che spesso e volentieri non è giustificato se non su progetti di grande valore aggiunto che richiedano customizzazioni particolari o su grandi installazioni.
3) PC standard/monitor con PC integrato
la peggiore delle ipotesi: un PC standard ha tutti i difetti del mondo a partire dalla delicatezza del sistema fino alla impossibilità di reperire lo stesso hardware a distanza di pochi mesi. certamente economico nel breve periodo è un boomerang che si manifesta molto velocemente a distanza di un anno o giù di li.
i monitor con PC integrato seguono più o meno la stessa strada in quanto sebbene siano basati normalmente su PC embedded tipicamente le scelte dei costruttori di monitor non sono dettate dalla epserienza ma piuttosto dal mero calcolo economico con il risultato che il tutto diventa un accrocco piuttosto debole... senza far nomi credetemi quando vi dico che un cliente, usando dei monitor con PC integrato facente parte del catalogo professionale di uno dei maggiori costruttori mondiali di TV, si è trovato a dover reinstallare il sistema operativo a causa del fatto che gli aggiornamenti automatici di windows (XP embedded) lasciati attivi avevano mandato in crisi l'intero sistema rendendolo incapace di finire il boot.

Stefano De Troia

condivido e sottoscrivo tutto quello che è stato scritto da Dario... non mi sento di aggiungere nulla di più (visto che ha affrontato praticamente tutti gli argomenti). Noi abbiamo sviluppato una soluzione "2" proprio in considerazione di quanto sopra detto e confermo che alla fine il costo reale è lo sviluppo, ripagato però dalla totale flessibilità e da performance notevoli!
Ricollegandomi ad una nuova Discussione aperta da Beppe sui costi di manutenzione, direi che la soluzione "3" (che è comunque molto utilizzata) è senza dubbio impraticabile per chi ha un network geograficamente distribuito e ha bisogno di garantire un servizio continuo ai proprio clienti.
buon lavoro a tutti.
Stefano

Antonio Di Cesare

Noi abbiamo seguito diversi progetti che usano le tre diverse soluzioni indicate e dalla mia esperienza sono costretto a dire una banalità, ovvero che non c'è un player migliore in assoluto, ma dipende dal progetto che si sta realizzando.

Di certo se faccio una soluzione di DS in ambienti "ostili" è un suicidio usare un pc standard. per contro in un ambiente climatizzato anche un pc "standard" può fare il suo lavoro correttamente per tanto tempo.

Per certo è che a b o c, l'importante è sapere quello che si fa e mi riaggancio alla citazione di Pennisi sul discorso degli aggiornamenti. Ci sono delle competenze di campo (non necessariamente solo tecnlogiche ma anche organizzative) che permettono di sfruttare al meglio anche un comune pc. Gli aggiornamenti, gli antivirus ed in generale tutti gli aggiornamenti automatici sono a rischio in un contesto "non presidiato". L'utilizzo di un watchdog esterno è da prendere seriamente in considerazione. La protezione dei filesystem è consigliabile etc etc. tutte cose applicabili anche ad un pc standard (soprattutto). quindi è un problema di come lo configuro un pc standard più che come è fatto il pc stesso. nello specifico ho dei pc standard (Windows XP!!!!) che funzionano da più di un anno 24 ore al giorno che si "spegne" solo se va via la corrente (circa 1 volta al mese tra enel e donne delle pulizie che tirano via il cavo) e non hanno mai avuto un singolo problema che abbia richiesto un minimo intervento. costo? 360 euro. Lo stesso vale per dei sistemi embedded utilizzati all'aperto costati circa 2000 euro o più (solo l'embedded). Ovviamente la prima soluzione non avrebbe funzionato nelle condizioni della seconda. ma la seconda era assolutamente fuori target per la prima. il vantaggio del pc standard è anche proprio quello della vivacità del mercato: ogni 6 mesi ne trovo uno che costa meno. certo occorre avere un player che non dipenda così a basso livello dell'HW.

Dove ci sono condizioni limite, anche parlare di pc embedded è troppo generico: ci sono pc specifici per situazioni specifiche, e costi specifici.

la soluzione del player risc l'ho usata solo una volta, ma solo perchè avevo un partner che si occupava esclusivamente di quello. anche il constesto operativo (mezzi mobili) richiedeva quel tipo di soluzione per poter attivare il progetto. peccato che si siano persi quasi la totalità delle funzionalità per così dire "avanzate" del player. ha cmq fatto il suo lavoro, ma che non ripeterò mai più se non in compagnia del partner specializzato.

Edo Rizzi

Ancora mi trovo a sottoscrivere quanto sostiene Dario, pur con qualche piccola sfumatura di differenza....

Personalmente ritengo che il Digital Signage sia uno degli esempi più chiari della convergenza tra due grandi mondi: l' IT e il Broadcast.

Laciatemi usare un lunguaggio "maccheronico" e accettate, se volete, le molte semplificazioni ...

L'approccio IT viene percepito, e molto spesso si propone, come la risoluzione di tutti i problemi attraverso la scrittura di righe di codice all'interno di un alveo rappresentato dal Sistema Operativo.

L'Open Source aiuta molto, le grandi Software House (da Microsoft in giù) magari un pò meno, fatto sta che esistono sul mercato innumerevoli software e innumerevoli player che sono quasi esclusivamente sviluppati secondo rigide - e spesso più che contorte - logiche IT.

Se va bene, se va molto bene, tali soluzioni sono state sviluppate mettendo in relazione le righe di codice con le specifiche tecniche precise di UN tipo di hardware e relativo sistema operativo - alla release corrente - e così sono commercializzate.

Intendo dire "questo software gira su questo hardware che utilizza questo sistema operativo": la soluzione è quindi SW + PC.

Se va bene, se va molto bene, all'atto della installazione del software sul PC viene installata esclusivamente la porzione di sistema operativo che serve, con i settaggi corretti, le ottimizzazioni del caso, le inibizioni necessarie.

A quel punto la soluzione deve andare bene così com'è, altrimenti le possibilità di customizzazioni, quando possibili, sono molto onerose e vengono prese in considerazione solo a fronte di installazioni molto importanti.

Resta da verificarne, sul campo, l'affidabilità.

Le soluzioni commercializzate puramente come pacchetto software, abbinato a una serie di specifiche su come deve essere assemblato il pc e il tipo di sistema operativo che deve utilizzare, lasciano trasparire, secondo me, uno scollamento totale tra il mondo della programmazione e il mondo reale.

Di più, tendono a tenere aperta una comoda porta di uscita in caso di problemi : c'è sempre una specifica tecnica del PC scelto dal cliente che giustifica un malfunzionamento del software.

Ovviamente queste applicazioni consentono, sulla carta, di fare tutto, di gestire tutti i formati, di scegliere qualsiasi strategia di Delivery, di utilizzare qualsiasi infrastruttura.

Sto parlando, ricordo, di pacchetti software che trovate commercializzati come "fatti e finiti", che vediamo nelle fiere a cui parteciapiamo in giro per il mondo (ISE. IBC, NAB , INFOCOMM e chi più ne ha più ne metta)

La mediazione tra il cliente finale e il produttore a chi viene lasciata ?
Al rivenditore ? All'integratore ? All'impiantista ? Al creativo ?

Quali di queste figure possono realmente dare un valore aggiunto (leggi "non limitarsi a fare un forward tradotto in inglese dei problemi lamentati dal cliente" ) nella implementazione e gestione della filiera che parte dalla produzionie dei contenuti e arriva alla loro riproduzione su uno schermo ?

Lo sviluppo di applicativi diciamo "ad hoc" in soluzioni di DS customizzate - mi riferisco al PUNTO 2) del primo post di Dario - sono senz'altro una strada percorribile.

Dario dice: "il prezzo che si paga, a meno di non rivolgersi a strutture competenti è l'investimento in termini di sviluppo software e ricerca di mercato"
Aggiungo anche che il testing di queste soluzioni è un processo che può esssere svolto, come giustamente dice Dario in un altro thread, come "un cinese che ha rilasciato un software di riferimento in 5 giorni" o come se ci avessero "lavorato 20 europei o giapponesi per un anno sputando sangue".
.....
Come dicevo in premessa, però, il DS a mio avviso rappresenta il punto di convergenza tra IT e Broadcast.

Non può essere approcciato esclusivamente come se si dovesse implementare un nuovo canale televisivo HD di BBC, ma nemmeno come una variante "smanettona" di un mediacenter consumer, per capirci. (sto provocatoriamente citando due estremi)

Un esempio fresco di questi minuti: una importante software house italiana ha appena chiesto a un produttore mondiale di monitor se è in grado di fornirgli una patch già scritta in C per implementare le procedure di accensione/spegnimento del monitor stesso (per fare prima ...)
Subito dopo ha chiesto su quale database sono implementati questi comandi.

Capite bene che partire per la tangente in quel modo per implementare un banalissimo COMANDO SERIALE è pura follia.
E sto parlando di un progetto da 4 milioni di euro, non di 4 player buttati in una sala d'aspetto ..

Nel mondo broadcast, correggetemi se sbaglio, la parte software di una soluzione di playout - quella che più si avvicina al concetto di player DS di cui stiamo discutendo - è orientata a ottenere il meglio dagli apparecchi hardware dedicati agevolando il più possibile le attività della componente umana. (sto ancora semplificando)
L'obiettivo non è l'inseguimento della chimera "faccio tutto a costo zero", ma quello di fare al meglio quello che l'hardware che ho scelto, in funzione dei miei obiettivi, mi consente.
Fare esattamente quello che devo fare nel modo più semplice per l'operatore, avere la massima qualità , sapere che se succede qualcosa ci sono delle procedure precise per far sì che il segnale sia comunque sempre in onda.

Di più.

La qualità del video, dell'audio e della grafica, nel mondo broadcast, non è quella del web. (sto parlando dal lato produttivo, non dei compromessi distributivi)
Una emittente non basa la sua filiera sull'ultimo codec free che ha una ottima performace quando uploado un filmato su youtube (estremizzo ancora).

Il background sul video e come lo devi trattare lo devi avere davvero.
(E questo vale anche per i creatori di contenuti, la cui formazione, se va bene, se va molto bene, consente loro di sapere la differenza tra interlacciato e progressivo)

E' in sostanza, un altro mondo. Anche quello in convergenza, ma un altro mondo.

Il "guaio" è che nel DS è come se andassimo a replicare i punti di emissione di una televisione per n volte, tante quanti sono i player in campo.

E gli ambienti e le condizioni di utilizzo non sono nemmeno lontanamente paragonabili con le sale di emissione di una stazione televisiva.

La sfida, a mio avviso, è coniugare i due approcci in modo equilibrato ed economicamente sostenibile. Credo, anzi, ne sono certo, che sia possibile. E' già così.Parlo di migliaia di player installati in Europa e diverse centinaia di migliaia negli USA (il DS lo hanno inventato loro, mi pare).

A volte mi è accaduto che qualche cliente chiedesse "quante release software garantite all'anno ?" Scherziamo ? la release deve essere UNA. quella giusta.

Gli aggiornamenti software significano che la prima release aveva dei problemi. E' mai esistita la seconda release di un monitor, perchè la prima non aveva l'interruttore ?

PS Spero di non aver dato a qualcuno l'idea dii realizzare un monitor software based ... ;-)


Tema molto interessante Marco,

Effettivamente ho anche io visto interi PC montati tra Monitor e parete con l'uso di staffe probabilmente risalenti agli antichi egizi per portare il peso del tutto.

Poi è arrrivato il periodo dei mini più compatti ma sempre Pc.. poi sono arrivate le schede interne ai monitor ma raramente avevano le performance adatte a tutte le esigenze.. nel thread del supermercato ( http://www.linkedin.com/groupAnswers?viewQuestionAndAnswers=&gid=947057&discussionID=4002727&sik=1244656265455&trk=ug_qa_q &goback=%2Eana_947057_1244656265454_3_1%2Eana_947057_1244656265455_3_1 ) Dario Pennisi ha parlato di un piccolo player su compact flash.. il più piccolo finora visto rimane sempre il HMP100 della Spinetix di cui abbiamo parlato in questo thread ( http://www.linkedin.com/groupAnswers?viewQuestionAndAnswers=&gid=947057&discussionID =1528269&sik=1244656265456&trk=ug_qa_q&goback=%2Eana_947057_1244656265454_3_1%2Eana_947057_1244656265455_3_1%2Eana_947057_1244656265456_3_1 )


La domanda più importante per valutare la tua proposta Marco è .. quanto costa il sistema per trasferire il segnale in modalità wireless con tutte le garanzie tecniche che hai così perfettamente riportato?

L'HMP100 è un player fatto e finito e credo sia sull'intorno dei 750 euro.. quanto costa un convertitore HD Wireless ? singolo o coppia.. insomma il sistema completo.

Se si elimina il cablaggio secondo me si risolve uno dei noiosi problemi nel posizionamento di totem e display anche nel mondo della grande distribuzione dove continuo a pensare che il Powerline (trasmissione dati su rete elettrica) sia la soluzione migliore..

Beppe

Emanuele Pollastri

Cari amici buongiorno,
e' la prima volta che interveniamo in questo forum: grazie a Beppe per la segnalazione e per lo sforzo. Un caro saluto anche all'amico Edo.

Posso portare la nostra esperienza tanto per il caso video wireless che per il caso "tiny" network player.

1. apparati wireless-video+audio+seriale/ir che reggano la qualita' richiesta e siano affidabili ce ne sono pochi. Personalmente vi posso dire che Avocent ha un prodotto che con l'ultima release ha raggiunto buoni risultati. Grandissima banda disponibile e poca latenza; soprattutto latenza controllata in modo da avere sempre i ricevitori in sync. E' una buona soluzione quando si sceglie di distribuire il segnale audio/video, lasciando il playout in una stanza di regia, ma dove non si possono facilmente tirare i cavi. Ovviamente il cavo resta piu' sicuro e normalmente piu' economico.

2. laddove si decida di lasciare la possibilita' ad ogni punto di visualizzazione (e.g monitor) di avere un contenuto diverso, la scelta dell'unita' di playout a bordo e' l'unica. Devo dire che sul mercato non ci sono player suff. piccoli, affidabili e dal basso consumo escluso lo Spinetix. Ovviamente sono di parte nel dirlo, dato che rappresentiamo Spinetix in Italia. Chi mi conosce pero' sa che non faccio da endorser di una soluzione se non ci credo fino in fondo...Qui il cablaggio e' notevolmente semplice, dato che si puo' titrare in piedi una bella rete wifi e usare ethernet-wifi bridge per connettere un player Spinetix in lan. A seconda della qualità di servizio che si riesce a ottenere dalla LAN ci si puo' spingere anche a inviare i contenuti in streaming (anche multicast). Oppure a mettere in time-sync i player in modo che quando mandano lo stesso contenuto siano perfettamente in sync (anche audio...chi conosce il tema sa quanto sia spinoso).

Ciao a tutti!
Emanuele

Stefano De Troia

mi inserisco anch'io nella discussione....
Personalmente credo che il costo/beneficio di una soluzione totalmente wireless (quindi con solo ricevitore dietro il monitor e non player) non sia quasi mai conveniente.
Installare il player dietro il monitor è il più delle volte una soluzione di necessità più che una scelta. Se si ha la fortuna di essere consultati invece in fase di progettazione, allora consiglio di adibire una stanza come "regia". Se infatti sono previste le canale dedicate ed il cablaggio lo esegue l'elettricista il costo di una soluzione wired con centro stella è competitiva! In questo caso la manutenzione è perfetta e la vita dei player si allunga notevolmente (se il locale è adeguatamente condizionato). Va da se che questo è sensato se si parla di un numero considerevole di player per location (come nel caso dei multisala, dove mediamente ne installiamo una cinquantina).
buona giornata a tutti.
Stefano


Dario Pennisi

Aggiungo il mio contributo:
la tecnologia wireless per i segnali video HD ad oggi è realizzata in due modi diversi:
1) codificando in MPEG o similare il segnale video di ingresso e spedendolo con radio "standard" WiFi o UWB
2) il sistema di amimon (www.amimon.com) usato da gefen ed altri.

il primo sistema è tecnologicamente più vecchio in quanto separa il lato codifica da quello trasmissione e inevitabilmente è meno robusto in quanto in caso di errori di trasmissione e quindi di riduzione di banda si ha un break up del video. il sistema di trasporto UWB è pessimo in quanto a 60 GHz le distanze sono basse e il segnale attraversa a mala pena l'aria libera.

il sistema di Amimon (di cui noi siamo partner tecnologici) è molto robusto in quanto accoppia la codifica e la trasmissione realizzando un canale sincronizzato col video che in caso di errori mostra semplicemente un pò di rumore bianco in più disperso su tutta l'immagine. ad oggi è un sistema costoso anche se comparabile ai vari distributori CAT5. in merito alle distanze lo standard di Amimon è dichiarare 30m ma per un nostro cliente inglese (www.Boxx.tv) siamo riusciti a superare i 200m per applicazioni broadcast, per altro vincendo un premio al NAB come prodotto innovativo.

tutto questo premesso ritengo che il wireless NON sia la soluzione vincente per il DS a meno di eventi spot in quanto i costi di installazione del cablaggio ethernet rispetto al costo dei transceiver è paragonabile specialmente se si tiene a mente il fatto che il wireless non potrà mai dare la affidabilità del rame... basti pensare al fatto che usando frequenze libere un qualunque dispositivo introdotto da un visitatore potrebbe mettere in ginocchio l'intera rete.

dal lato dei player ad oggi bisogna ammettere che i costi di un player standalone basato su processori RISC è tipicamente paragonabile ad un sistema PC embedded per cui avendo le capacità di sviluppare il software relativo e di scegliere il PC giusto si riesce ad ottenere spesso e volentieri una soluzione senza compromessi ad un prezzo decisamente competitivo... tanto per fare un esempio proprio oggi sto valutando un SBC fanless che con un costo di circa 250€ è in grado di eseguire playback di filmati full HD con un consumo di circa 15W complessivi ovviamente girando da compact flash e avendo a disposizione USB, dual Ethernet 1GBit, due sucite video etc...

ovviamente la soluzione dei player RISC come quelli menzionati è fortemente attraente per chi non vuole sviluppare il proprio software e vuole un oggetto plug and play ma ovviamente si finisce sempre su sistemi che possono riservare qualche sorpresa e come è stato detto non hanno sempre il massimo della qualità video.

in merito al discorso della distribuzione video oggi giorno credo che a meno di non avere delle esigenze particolari di distanze e di affidabilità non valga la pena di usare qualcosa di diverso dall'ethernet in quanto oltre ai vantaggi offerti dal canale dati general purpose usabile anche per la diagnostica etc, il costo finale è spesso di gran lunga inferiore a soluzioni CAT5/Video o similari.

Edoardo Rizzi

Dario, condivido la tua riflessione.

Aggiungerei che la distribuzione WI-FI, ancor più se parliamo di streaming, deve essere supportata da algoritmi di FFC (e qui si poterbbe parlare anche di handheld, telefoni etc.)

Sulla questione player, vedo che sostanzialmente si parla di software per PC mentre io prediligo hardware puro con chip dedicati e firmware.

Dal mio punto di vista la parte software deve risiedere esclusivamente a livello di datacenter (farm o casa del cliente).

A quel punto l'affidabilità, ma non i costi, impenna.

Ci sarebbe da aprire un altro thread dal titolo tipo "Quanto pesano i costi di manutenzione di una soluzione DS e quano vengono correttamente evidenziati e quindi percepiti dal cliente?" Includerei nei costi di manutenzione anche i malfunzionamenti temporanei, i riavvii, il decadere della qualità video (intesi anche come penali, se il cliente ha l'accortezza di considerarle in fase contrattuale)


PS Ricambio il saluto di Emanuele e dico che nel mio precedente post mi riferivo esattamente ad AVOCENT quando parlavo di scarsa qualità video.

Tendo a non far nomi di marche in questo contesto per non "sbracare", ma questa è stata citata da altri prima di me

Dario Pennisi

Edoardo, immagino parli di Forward Error Correction...

in merito al discorso player "hardware" devo purtroppo contraddirti in quanto i player hardware puri in realtà non esistono. tutti i chipset che trovi in giro e specialmente quelli più recenti fanno tutto via software e dato che questo spesso e volentieri non è facilmente aggiornabile e non è assolutamente infallibile tanto che alle volte non sono del tutto compatibili con i vari formati compressi.

i vari costruttori di chip tipo Sigma Designs, ESS, Mediatek, ST etc sostanzialmente forniscono sistemi di sviluppo che spesso girano su sistemi operativi tipo linux e che contengono i vari codec. i costruttori che usano questi chip tipicamente prendono una versione di software e quella rimane a tempo indefinito (raramente forniscono aggiornamenti firmware) per cui se hai problemi con una piattaforma che hai scelto sostanzialmente te li tieni mentre con una piattaforma PC based puoi aggiornare tutto come e quando vuoi.

in termini di affidabilità direi che un prodotto realizzato con chip dedicati per lo più al consumer (i vari player che usano chip per DVD player o DTV) è decisamente meno promettente di un PC industriale fatto per lavorare a temperature estreme (tipicamente -20+70) e garantito per 5 anni...
anche in termini di software, senza fare discorsi razzisti, tipicamente un prodotto realizzato da un koreano o da un cinese "mordi e fuggi" tipicamente funziona peggio anche del peggior software open source che gira sul PC e in particolar modo di player stabili e affidabili come VLC.

ovviamente il discorso cade se non si vuole o non si può prendere in carico la parte di software del player ma a mio avviso è proprio lì che chi fa digital signage ad alti livelli si differenzia da chi si improvvisa acquistando prodotti off the shelf.

Nota che fra l'altro questo discorso lo faccio in parte contro i miei interessi visto che i player "hardware" (o meglio basati su processori RISC) li progettiamo ma non posso per serietà non riconoscere che a meno di andare su quantitativi molto alti (decine di migliaia) o su specifiche molto particolari, un PC embedded rimane di sicuro la scelta migliore.

Edoardo Rizzi


evvai !!! cominciano i primi colpi di fioretto !!! Beppe ne sarà contento ;-)))

A parte le battute, io non mi sto pensando ai prodotti tipo quelli a cui tu ti riferisci. (per quelli sono ancora una volta perfettamente in linea con te).

Io sto parlando proprio di player hardware puri, di oggetti che si sincronizzano su rete IP con 90.000 STC ticks per secondo ... (1 master e 50 slave, per esempio), che eseguono comandi di resize e riposizionamento del video di clip video h264 1080P in millisecondi mentre il video è in play, che cambiano il formato video in uscita (da pal a 1080i o P, da 50 o 60 Hertz) mentre sono in play, che fanno il downmix a 2 canali audio Diolby ProLogic.

Puro hardware, vero.

C'è un piccolo costo in più (di royalties per via dei chip dedicati per il decoding video) ovviamente, ma in fatto di prestazioni e affidabilità sono diverse spanne sopra qualsiasi altra soluzione.

Il discorso software, di conseguanza, e legato esclusivamente a come vuoi supportare la creazione delle playlists (file xml), a come vuoi o devi combinare le diverse features che il firmware ti mette a disposizione, dalla banale accensione/spegnimento dei devices collegati fino alla interattività modello totem.

Quando ti da dei problemi (MTBF con utilizzo 24/7/365 è 3 anni se usi memorie solide, 2,5 anni se usi Hard Disk), mandi un elettricista e lo sostituisci. In laboratorio sostituisci la memoria di massa e hai finito l'intervento.

Nessun impiego di personale IT, nessuna investigazione sul campo, nessuna dipendenza da nuove releases di kernel, aggiornamenti windows, driver di schede ecc.

Perdonami ma questa è la mia battaglia personale (e abbastanza solitaria), per questo che sono così prolisso.

Ti assicuro però che installare 180 player così in giro per l'Italia, fornire l'assistenza e sostituire 4 player in tre anni è francamente un bel lavorare....

Dario Pennisi

Edoardo,
lungi da me fare polemica. i diversi punti di vista servono sicuramente ad arricchire ciascuno di noi se come credo entrambe stiamo facendo, si porta avanti una discussione costruttiva.
quelli di cui parli tu non sono necessariamente hardware puro in quanto oggi giorno credimi se ti dico che sono in pochi a disegnare decoder su FPGA/ASIC in quanto non è una soluzione che porta frutti alla lunga.
la gran parte dei player di fascia alta di cui parli sono basati su DSP o comunque processori di fascia alta che implementano il decoding in software eventualmente con un grosso supporto di macroblocchi hardware, come del resto accade anche nei PC.
il punto è che se cambi fascia di mercato e vai su soluzioni più dedicate al mercato broadcast passi dalle stalle alle stelle sia in termini di performance che in termini di costo e questo non perchè l'hardware sia tanto diverso ma solo perchè sullo stesso hardware al posto di un cinese che ha rilasciato un software di riferimento in 5 giorni ci hanno lavorato 20 europei o giapponesi per un anno sputando sangue.
te lo dico perchè ho avuto occasione di lavorare sia con asiatici di livello consumer (Liteon, Humax, Daewoo) che con Giapponesi (Sony, JVC) o Europei di livello broadcast (Barco, Philips) e ti posso assicurare che con lo stesso hardware i risultati erano decisamente diversi.
credo che alla fine dei conti il tutto si riduca al fatto che molte delle aziende che si avvicinano al digital signage oggi pensano di andare a "raccogliere i frutti bassi" improvvisandosi con hardware da 4 soldi e proponendosi con offerte apparentemente vantaggiose a clienti diseducati ed inesperti e questo rende le cose difficili per i professionisti che oltre a dover trovare delle soluzioni innovative e robuste devono pure occuparsi di educare il cliente alla intramontabile massima del "chi più spende meno spende".
dall'altra parte però devo anche dire che realisticamente non è sempre possibile o pensabile installare switch CISCO e reti in fibra ottica anche perchè chi ha veramente le capacità lo dimostra dimensionando correttamente il proprio sistema senza ne eccedere ne peccare di superficialità.

Emanuele Pollastri

Giusto per aggiungere i miei 0,01 cent...devo dire che mi trovo particolarmente d'accordo con Dario. Non credo esista la soluzione adatta a tutte le circostanze, nè come filosofia di impianto/rete, nè come scelta player.
Aggiungo anche che la convergenza digitale non e' solo un mero termine giornalistico ma una realta' ingegneristica ovvero i confini tra architetture dichiarate come puro hardware e altre sono del tutto sfumati: il software (a basso e alto livello) e' quello che fa la differenza, ovviamente escludendo l'uso di parti hardware troppo "cinesi" o l'uso del PC casalingo con Windows Xp (magari home...) sui quali credo siamo tutti d'accordo...

Emanuele

Edoardo Rizzi

Dario, non penso affatto che sia in corso alcuna polemica !!!

Anche perchè, ancora una volta, sono totalmente in sintonia con ciò che affermi e la tua ultima frase "chi ha veramente le capacità lo dimostra dimensionando correttamente il proprio sistema senza ne eccedere ne peccare di superficialità" dovrebbe essere scolpita nella pietra ....

Io mi riferisco evidentemente a un prodotto che uso e che conosco molto bene, ma questo nulla toglie alle tue riflessioni più generali.

Vedo che Beppe ha aperto una nuova discussione sui player, direi che possiamo eventualmente proseguire le nostre chiacchere li

http://www.linkedin.com/groupAnswers?viewQuestionAndAnswers=&gid=947057&discussionID=4177603&sik=124479698735


 
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