Digital Signage Italia situazione del mercato, player e progetti estesi

Vai ai contenuti

Menu principale:

Consigli e soluzioni per iniziare un progetto Digital Signage

Digital Signage > Filosofia Digital Signage

Consigli e suggerimenti sulla realizzazione di un progetto Digital Signage (piattaforme Hardware, prestazioni, obiettivi, modalità di relazione con il cliente). Contributo importante della comunità AssoDS


Leonardo Gatti
• Buonasera a tutti,
da poco seguo questo gruppo e sto cercando di capire quali possano essere le soluzioni per implementare un servizio di digital signage orientato alla pubblicità dei prodotti nel punto vendita.
Ma non conoscendo le peculiarità delle soluzioni hardware e software (monitor professionali con pc, ..., connessioni e software di gestione) ho difficoltà a farmi un'idea chiara in merito ai costi complessivi, alle possibili applicazioni, ai settori in cui questo servizio ha più possibilità di essere utilizzato con un reale beneficio per gli utenti, quali contenuti proporre e ogni quanto tempo devono essere aggiornati.

Secondo voi qual'è il modo migliore per iniziare?

Grazie anticipatamente,
Leonardo

Arnoldo Cicalò
• Questa e' la famosa domanda da 1Ml di $...
Direi che ci sono diverse cose da focalizzare prima di prendere una decisione su come muoversi.
Le prime 2 riguardano sicuramente la parte umana con le competenze e la seconda la parte economica con gli investimenti che la struttura e' in grado di sopportare.
Questo a grandi linee per quanto riguarda l'esperienza "sul prodotto" prima di poterlo presentare ad un potenziale cliente.
Per quanto riguarda i settori a cui proporlo, sono vari. Si va' dal circuito costruito in proprio con monitor posizionati presso strutture ( bar, palestre e simili) a circuiti conto terzi dove ci sono da posizionare uno o piu' monitor presso franchising o simili.
La domanda che hai posto, e' la domanda che si pongono tutte le persone che vedono i monitor funzionare e vogliono entrare nel settore...
Torniamo a noi....
Parli della pubblicità dei prodotti nel pdv. Nel settore gdo ( persone piu' esperte di me mi correggano se sbaglio) c'e' ben poco da fare...
Tutte le catene propongono di mettere su la struttura e di cercare di vendere gli spazi alle case ( logicamente a fronte di una "tangente" ) con una serie di vincoli non indifferenti.
Direi che la soluzione e' da scartare se non sio tratta di piccole catene.
Quello che potrebbe essere abbinato e' l'elimina code ; in pratica catturare l'attenzione del cliente vincolando a leggere il n. servito.
Per il software chi piu' ne ha piu' ne metta. Ci sono soluzioni per tutti i gusti e per tutte le piattaforme. Noi abbiamo optato per una soluzione Wamp , ma ci sono anche soluzioni fornite come servizio , a consumo , a monitor ecc.ecc.
Qui entra in gioco il discorso delle persone. Se la struttura ha risorse per gestire in casa l'applicazione, si puo' optare per una scelta, altrimenti vanno valutate opzioni da terzi.

corrado bambini
• dalle mie parti c'è un detto non proprio oxfordiano che recita + o - "finchè nn metti le mani nella c***a non puoi imparare". focalizzati non su concetti generici o astratti. mettiti in gioco. hai un interlocutore che si fida di te? fagli vedere cosa sei capace di fare. spiegagli a voce e poi dimostrargli con un display davanti come tratteresti il suo prodotto/servizio per fargli ottenere più quattrini.
il DS è oramai un mezzo di vendita oltre che una comunicazione.
parla col tuo interlocutore; chiedigli di cosa ha realmente bisogno e poi applicati e costruisci una ipotesi su cui lavorare.
il contenitore viene dopo. prima la comunicazione orientata alla vendita.

Leonardo Gatti
• Ciao a tutti,
prima di tutto grazie dei consigli! Quello che vorrei è proprio poter toccare con mano il prodotto e provare a realizzare un breve spot dimostrativo per provare a vendere il servizio.
Il mio problema rimane sempre sapere quali sono le soluzioni, dove poterle trovare/provare e di conseguenza costruire un'offerta concreta e utile per il cliente finale.
Quindi se qualcuno ha del materiale informativo lo accolgo a braccia aperte e ovviamente il mio interesse principale è anche, se possibile, vedere di persona, come funzionano e cosa offrono le varie soluzioni (dal rent, all'acquisto di monitor e software,...). Solo in questo modo riuscirò a concretizzare la mia idea.

Per quanto riguarda invece il discorso del DS in store al momento il mio interesse non è rivolto a catene, ma più che altro ai negozi che hanno voglia di investire in questo mezzo di promozione/vendita. In questa ottica l'utilizzo dell'elimina coda, anche se utile e molto interessante, credo difficlmente troverà applicazione (anche se spero di sbagliarmi), comunque in questa prima fase di studio vorrei proprio soppesare più possibilità in modo da realizzare un servizio su misura per gli utenti finali.

L'aspetto che sicuramente mi mette più in difficoltà è la creazione del sistema a livello hardware perchè ho poche competenze al riguardo, mentre dal punto di vista dei contenuti non ho problemi.

Marco Martino
• Idem per me, sia nella domanda iniziale da 1milione di dollari, sia nel modo di proporlo (rent, a monitor, a inserzione pubbl. ecc.)
La mia idea sarebbe l'utilizzo di touchscreen presso grossi centri commerciali.
Cosa ne dite?
Il vero problema nell'ingresso nel settore è, in base al target di riferimento, comprenderne le necessità e tagliare poi il prod. su misura, scegliendo hw, sw, contenuti e supporto adeguati, a livello economico e di flessib. operativa.

Arnoldo Cicalò
• anche in questo caso, direi che come prima cosa occorre pensare ad un target ed ad un modello di business e su quello fare delle ipotesi.
Se e' un circuito gestito in proprio , sicuramente il modello e'basato su ritorno pubblicitario a spot....
Se e' il cliente a richiedere l'applicazione, capire cosa richiede e come puo' essere fatta ed in seguito trovare il giusto mezzo.

Parli di touch Screen .. Per fare cosa ?
tipo volantino interattivo ?
ricerca dei prodotti ?
pianta dei locali con suddivisione dei reparti ?
altre informazioni ?


Partire da una realizzazione senza avere un progetto definito, mi sembra un po' azzardato.

Marco Martino
• Penso ad un circuito ma forse economicamente inciderebbe non poco, visto che: affitto del corner presso il centro commerciale, costo sistema DS ecc.
Il circuito però è più vendibile all'inserzionista, per una maggiore visibilità
Touch perchè l'utente può scegliere il settore commerciale e poi cercare varie informazioni e offerte.
La pianta dei reparti o dei negozi all'interno nn mi convince molto, visto che basta una mappa cartacea.
che ne dite?

Arnoldo Cicalò
• la mia era solo una riflessione sull'utilizzo del touch..
Quello che non riesco a capire, e' come pensi di usarlo...

Mi parli di settore commerciale : a cosa ti riferisci ?

Marco Martino
• Si può ad esempio pensare ad un touch con app che gestisce annunci immobiliari, con foto descrizioni e geolocalizz. Questa potrebbe essere uno dei tanti "sett. commerciale". Dove far cioè incontrare domanda e offerta. Pensavo ad una versione touch della classica rivista periodica immobiliare. Forse ora sono stato più chiaro. Grazie intanto per la disponibilità.

Arnoldo Cicalò
• Ok.. e' chiaro... Non e' molto D.s. ma adesso e' chiaro quello che vuoi fare.
se ti interessa lo sviluppo dell'applicazione puoi contattarmi in privato. Per altre cose ho gia' in parte sviluppato l'applicazione.


Luca GIOVANNETTI
• Ciao,
un paio di consigli veloci su cui penso tutti possano essere d'accordo:
- i sistemi vanno installati dove c'e' audience = gente disposta ad vederti/ascoltarti. Quindi meglio punti di sosta, sala di attesa, casse, ...; peggio punti di passaggio o punti con diversi interessi
- Considerare il Dwell Time (occhio alla lunghezza del contenuto)
- I contenuti devono essere interessanti, coinvolgenti ed accordati all'audience
Quindi meglio video dimostrativi, meglio il coinvolgimento,
- Gli spot su DS sono sì grafica ma DS non è carta, è dinamico, può essere bello coinvolgente a tutto schermo o non, con tempistiche differenziate... ma anche veramente brutto...
- etc...

Beppe Andrianò
• Mettetevi nelle scarpe dei vostri interlocutori che siano di volta in volta il vostro cliente, o il possibile cliente dei vostri clienti e chiedetevi cosa veramente è per loro importante ed utile. Non dimenticate di riflettere sul fatto che il tempo è la risorsa più preziosa (e sottovalutata) di cui disponiamo.
Sarà anche l'effetto della vigilia del compleanno (sigh) me ritengo sia un buon punto di partenza.

Marco sull'argomento touch/interattività/prossimità c'e' molto da fare.. se trovi interlocutori interessati (magari in ambito grande distribuzione) e risolvi l'annoso problema della corrente sugli scaffali parliamone....

Auguri alla parte magica di tutte le donne :)

paola miglio
• ...ne approfitto per insistere su un argomento sul quale ho già avuto modo di sbilanciarmi con forza altrove...

Attenzione al modello di puro ADV!

State tutti parlando (come fa notare anche Luca Giovannetti) di inserire nuovi spunti pubblicitari in posti dove il visitatore è già molto, MOLTO sovraccarico di messaggi, promo e altro (segnaletica inclusa).
Il contenuto digitale deve servire ad attrarre, coinvolgere, interessare;
quando avremo attratto positivamente il nostro Uomo, allora potremo anche veicolare messaggi pubblicitari, che viceversa finirebbero nel vuoto, scontentando tutti.
Un inserzionista scontento non torna; e lascia a qualcuno ai promotori) l'onere degli investimenti.

Nel brevissimo potrà anche funzionare, ma questi non sono investimenti ammortizzabili nel breve.
E l'investitore pubblicitario non è un pollo.

Leonardo e Marco, grazie per avere iniziato il discorso, anche se non nuovo;
per la parte hardware, in azienda abbiamo tutte le competenze che vi possono servire/orientare; la mia parte magica...ha qualche idea in più sui contenuti, che mette volentieri a disposizione.
Buon anno a tutti, intanto (e un Buon Compleanno, si?)

Paola

Massimiliano Liva
• Bellissima l'osservazione di Beppe, difficile trovare persone che invertono i ruoli e guardano dall'altra parte della barricata. Secondo il mio punto di vista, oramai da più di un decennio mi focalizzo solo su quello che realmente possa volere l'interlocutore del nostro servizio... mi capita spesso di vagare in solitaria ed osservare gli altri, capire e ragionare sulle logiche che intervengono nella scelta di una cosa o di un'altra.
A parte questo, questo è il settimo anno nel settore dell'interattività e ti dirò che siamo ancora all'inizio. Il concetto di Way Finding all'interno di un centro commerciale è utilissimo soprattutto in strutture mega (vedi Orio) dove veramente rischi di perderti! Prova a pensare alla mappa con gli inserzionisti (il logo dei negozi presenti), il feedback di un paio di interlocutori è stato molto positivo. Se vuoi inserire gli annunci immobiliari devi vedere se nel centro commerciale ci sono già agenzie, in quel caso la proprietà ti potrebbe far storie.
Concordo che il DS sia un media nuovo e non un sostituto, bisogna sfruttare tutti i plus che ci offre con contenuti dinamici e che attraggano i potenziali clienti.
@Arnoldo: perchè secondo te il way finding non è molto DS?


Beppe Andrianò
• Prima di tutto.. fa piacere osservare che 5/8 di questa discussione è tra membri AssoDS (e questo sia di esortazione a chi ancora non ci ha pensato e voglia entrare od operare al meglio in questo ambito).. secondariamente non c'e' un modello (advertising o meno) migliore di altri, esistono solo progetti che incontrano il favore del pubblico perché soddisfano qualche bisogno.

Non mi dilungo richiedo solo a quanti vogliano eventualmente proporsi come fornitori a Leonardo e Marco di usufruire della splendida opportunità offerta dalla possiblità di contattarvi (come membri dello stesso gruppo) e quindi scrivervi direttamente.
Io per primo ho commesso quest'errore e me ne sono immediatamente pentito.

La via della soluzione immobliare standalone (con totem) mi sembra sia stata presentata con successo da FuturaService magari la dettaglieranno meglio.

Massimiliano Liva
• Appena ho un attimo compilo il tutto e provvedo!
Perché te ne sei pentito?
Nell'immobiliare abbiamo fatto alcune cose interessanti ma il tasto "Centri Commerciali" è un pò delicato. Per esempio a me avevano impedito la pubblicità di clienti concorrenti... prova a pensare all'abbigliamento, non si poteva mettere nulla al di fuori di quello che c'è all'interno della galleria. Però è molto ma molto interessante per i concessionari di auto che non sono presenti.

Luca GIOVANNETTI
• Da valutare bene la parte immobiliare perchè, personalmente, non ho questa visione positiva. Ormai è una lotta nel settore degli annunci...
E normale che ci siano "ostative" sulle pubblicità concorrenti al punto dove è installato, all'ipermercato o alla galleria... però mi risulta che, a volte, l'organizzazione del centro dia delle indicazioni ai negozi presenti su fare pubb. sui sistemi DS.

Massimiliano Liva
• Ti confermo Luca, è vero. Se il centro è sufficientemente grande il sistema si ripaga con un minimo canone dei negozi interni. Che ne pensi? Sull'immobiliare c'è una tale saturazione di riviste che un mezzo nuovo sicuramente può portare delle novità. Mi è capitato di acquistare casa in questo periodo, i giornali manco li guardavo, troppo tempo perso. Solo internet.

Dario Pennisi
• entro tardi nella discussione ma mi piacerebbe aggiungere il mio centesimo...
mi pare che Marco e Leonardo da imprenditori che vogliono incrementare il volume della loro attività di grafica/produzione pubblicitaria usando il DS come veicolo.
uno dei problemi che nel tempo ho visto essere fondamentali di un approccio parziale al problema è che vedendola in questo modo si finisce sempre per fornire un servizio pessimo.
a mio avviso pensare di poter fare un lavoro conoscendo solo un aspetto di questo è molto periocoloso e non si può pensare di imparare a farlo solo per tentativi in quanto la cattiva reputazione ha vita molto lunga.
gli approcci che vedo invece molto positivamente sono due:
1) approfondimento dell'argomento tramite ricerca sul web, partecipazione ai forum e a fiere e, solo dopo aver maturato una buona conoscenza dell'argomento fare un business plan basato sulle proprie potenzialità reali di vendita di un prodotto possibilmente innovativo o in caso di prodotti "commodity" basato sulla analisi della competizione
2) partnership con aziende in grado di fornire i servizi complementari necessari al completamento dell'offerta, alla capacità creativa e soprattutto alla comprensione dei problemi
chi pensa di fare digital signage semplicemente rivendendo dei totem o dei monitor sui quali si fanno girare un pò di animazioni flash fa un grande errore e mette a rischio i propri capitali in quanto c'è molto altro. troppe volte si sono viste installazioni con tv commerciali, pc standard etc che dopo qualche mese avevano problemi di tutti i tipi col risultato che il tutto è naufragato miseramente con scoramento e disillusione di tutti.
non che pretenda di vedere solo sistemi di videoinformazione professionali da oltre 10K€ ovunque e ben venga il DS "cheap" ma solo se gestito consapevolmente e soprattutto con un meccanismo di assistenza efficace.
se vogliamo realmente competere in un mercato già fortemente competitivo e soprattutto dove i fallimenti sono stati molti è necessario fare qualità e fornire professionalità alla clientela. per questo il mio consiglio a Marco e Leonardo, a meno di non voler sostenere un serio investimento di tempo e denaro per seguire la soluzione 1 è quello di cercare partners tramite i quali fare sistema e creare un circuito virtuoso nel quale ognuno contribuisce con quello che sa realmente fare.
non me ne vogliano i distributori di prodotti....


Leonardo Gatti
• Buongiorno Dario,
sono assolutamente d'accordo con quello che hai scritto e la mia richiesta è stata fatta con la speranza di trovare spunti su cui lavorare: in particolare credo che l'aspetto più importante sia porsi questa domanda: "perchè un'attività dovrebbe investire in DS?" A mio modo di vedere l'aspetto principale è capire quali sono le necessità del cliente e dopo, conoscendo le possibilità tecniche offerte dai sistemi DS, trovare la soluzione più adaguata (specialmente i contenuti), al miglior prezzo.

Quindi per il momento sto affrontando questi due aspetti parlando con titolari di negozi per capire quali sono i loro bisogni e con chi sviluppa i sistemi per capire che possibilità operative ci siano.

Personalemente in ogni progetto che affronto tendo a dare molta importanza alla fase di analisi del nuovo servizio per capire se ci sono le possibilità (economiche, di mercato, tecnologiche), per implementare un servizio/prodotto utile. Anche perchè credo che le persone in generale tendano a spendere il meno possibile per un servizio/prodotto che funziona sufficientemente bene, ma le stesse persone sarebbero disposte a investire di più in un prodotto/servizio che funziona in modo ottimale.

Dario Pennisi
• Leonardo,

Mi fa piacere sentire che l’impostazione sia di questo tipo. Quello che
però mi sento di dirti è che come del resto in tutti i campi, maturare una
conoscenza adeguata del problema non è semplice e richiede molto tempo,
inoltre come è stato già detto è difficile conoscere realmente una materia
senza sporcarsi le mani. Se posso permettermi un consiglio io propenderei
per cercare di aderire ad un network esistente fornendo i propri servizi
(nel tuo caaso produzione contenuti) ed eventualmente, se la orgnizzazione
del network lo consenta, vendendo direttamente i servizi al proprio
portafoglio clienti.

Come ho già scritto ritengo che fare sistema sia fondamentale sia per non
restare nel mucchio di piccole realtà che per accelerare il processo di
crescita sia di business che professionale.

Per questo motivo il nostro eminente presidente (di AssoDs... ti consiglio
di entrare almeno nel gruppo di linkedin) tempo fa aveva iniziato a censire
i network italiani, cosa che potrebbe sfociare nel lungo periodo in una
liason fra le varie sottoreti, magari con l’allettante prospettiva di
condividere gli spazi e le opportunità.

Un modello di business che ho visto applicare ad esempio è il seguente:

un “operatore” gestisce più network (ad es. Farmacie, tabaccai, etc). Ogni
network ha il suo canale di vendita degli spazi pubblicitari, tipicamente
rivolti al mercato locale oppure al settore commerciale e tramite questo
vende gli spazi. L’operatore invece si occupa di raccogliere contributi più
a largo spettro, come ad es. prodotti di largo consumo etc. e da ad ogni
network la possibilità di fornire spazi per questi contenuti, cosa che da
all’operatore una audience molto vasta e ai network individuali la
possibilità di guadagnare anche da campagne di più ampio respiro di quelle
locali.

In questa ottica credo che vista la frammentazione del mercato italiano
dove alla fine siamo tutti primedonne, un concetto di questo genere possa
essere vincente se orchestrato bene.

Personalmente non mi occupo di queste cose, lavorando dietro le quinte nel
campo della progettazione dell’hardware ma sono certo che i tanti associati
di AssoDS potranno fornire più di una opportunità in questo senso e come
del resto già traspare alcuni si sono già messi al vostro servizio...

Marco Martino
• intervengo solo ora, dopo numerosi interventi per dire che:
La mia posizione è la stessa identica di quella che Dario suggerisce: web, forum, fiere, analisi, prudenza, e business plan. Faccio il mio lavoro di grafico e dopo 10 anni devo dire grazie proprio a questi valori, oltre alla passione e alla tenacia.
E' da un anno e mezzo che seguo il settore, tra alti e bassi ovviamente, ma il mio interesse è sempre stato intelligente e cauto. Tutti si sono sporcati le mani ed è utilissimo, solo che c'è il bisogno, condividendo le esperienze, di evitare di cadere nel fango. Ogni Vs osservazione è dunque valutata attentamente e con umiltà. Infatti state dando ai miei dubbi e alle mie considerazione un colore più chiaro e distinto.
La mia rabbia, ora e al di là di quanto detto, è "trasversale", proprio in virtù di quell' "essere primedonne" che caratterizza il mercato italiano, in ogni attività (e con le dovute eccezioni), e che rappresenta il vero scoglio all'evoluzione concettuale del marketing e dell'imprenditoria.
La mia idea (non nuova al mondo) è di valutare un nuovo supporto che dià un plus alla ricerca immobiliare, fatta non sulle mille riviste con immagini di un cm e testi con carattere 6, ma con un'esperienza, che nemmeno il pc può dare. La visita in agenzia e la chiaccherata con l'agente resterà cmq necessario. La domanda fatta all'amico immobiliarista anche, come pure la ricerca sui database (non sempre aggiornati) dei portali immobiliari.

Grazie e Buon lavoro a tutti.

Luca GIOVANNETTI
• @massimo: se il servizio prima di partire si basa sulla regola di un chip al negozio o di promozione da parte della gestione del centro e' positivo, diversamente e' calda... perchè normalmente i centri assorbono gia' il canone dell'affitto, della promozione e chiedono anche un canone a te...
Per la parte immobiliare ho diversi dubbi sul ritorno da uso di DS (da app. pratica), volendo cmq farlo direi sicuramente che non sono da usarsi spot generici contenitori di annunci di piu' agenzie.
Molto meglio uno spazio dedicato/personalizzato (monitor/spot/...) e di durata adeguata.
Cmq se cerchi casa... i siti di annunci specializzati sono il massimo perchè puoi lavorare sui dati in modo notevole, poi noi ormai siamo abituati al digitale e trovarci a leggere un giornale ci fa' sentire impantanati.


Gennaro Di Giaimo
• Anch'io entro un pò tardi nella discussione (beate feste !) e volevo fornire il mio punto di vista. E' difficile essere in disaccordo con quanto detto.. mi sembrano tutte (o quasi) osservazioni di buon senso e dettate dall'esperienza (spesso bruciante). Volevo solo aggiungere che a mio parere l'approccio volto essenzialmente a capire bene le esigenze espresse dal cliente può risultare un pò limitante nel lungo periodo.

A mio modesto parere il DS rappresenta una vera rivoluzione i cui effetti sono difficili da comprendere anche a chi oramai se ne occupa professionalmente da anni.

Spesso mi piace fare un paragone. Ai primi utilizzatori il web sembrò poco più di un sostituto della rivista scientifica fatta girare in ambiente accademico, forse un pò più veloce ed economica. In quella fase, se avessero ascoltato solo i clienti, probabilmente il web sarebbe rimasto quello che era.
Fortunatamente alcuni capirono meglio degli altri le potenzialità del web e cominciarono a svilupparle ANTICIPANDO quelle che sarebbero state le esigenze percepite dai clienti.

A mio parere la sfida è proprio questa. Ascoltiamo le esigenze del cliente di oggi ma proiettiamoci un pò più in avanti. Chi avrà l'intuizione giusta farà lui e farà fare a questo nuovo mercato un "quantum leap".

Torna ai contenuti | Torna al menu